mercoledì 30 gennaio 2013

se la guardi l'acqua non bolle mai

Gennaio ci sta lasciando e, vi sembrerà strano, ma io comincio ora a sentire l'aria di anno nuovo. Forse mi ci voleva lo schiaffo del freddo della merla, chissà. Non ho vissuto l'aria delle feste, questa volta: non avevo lo spirito per i festeggiamenti e tantomeno quello per i buoni propositi.
Sento il dovere di confessare che lo scorso autunno mi sono scontrata a 200 all'ora contro un lutto inaspettato e devastante. Di colpo mi sono scoperta senza un lavoro, senza i finanziamenti della regione, senza la bambina che aspettavo.
E guardandomi attorno, il 2012  non si concludeva bene quasi per nessuno.
Mi sono chiusa in casa, e in me, perché ogni cosa e ogni persona mi stordiva ed ero convinta che questa volta era davvero troppo.
In questa nuova casa che ci accoglie da pochi mesi, il tempo si è distorto.
Restavo sveglia per 24 ore, ne dormivo 12, perdevo il conto dei giorni, non sapevo se fuori pioveva, ignoravo tutto degli avvenimenti del mondo. Per quel poco che dovevo avere a che fare con le persone, indossavo una maschera, perchè ci si potesse sollevare credendo nella mia forza.
Senza uno scopo, o un piano, o altro, mi sono ritrovata, nel mio tempo-capsula, ad eseguire piccoli gesti confortanti, che prima vivevo con una sorta di strano senso di dovere civico. Proprio nulla di che: ho solo cominciato ad autoprodurre. vuoi per necessità o vuoi perché il tempo lo concedeva, ecco che ammiro barattoli autoprodotti di confettura, maionese vegana, detersivo per i piatti. Annuso il profumo del pane appena sfornato, imparo ad usare il piccone per preparare l'aiuola delle piante aromatiche, penso a come realizzarmi da sola la tenda per la doccia.
    Quando verso primavera mi do al balconaggio, ogni mattina corro sul balcone per vedere se sono spuntati i germogli.  E prima che l'euforia mi colga, alla vista dei primi cotiledoni, il tempo sembra infinito.
Ma oggi all'improvviso, nella nebbia fredda, sento i germogli nell' aria.
Non posso dirvi che il dolore se n'è andato all'improvviso grazie all'aceto agli agrumi, ma voglio condividere con chiunque mi legga che di nuovo ringrazio la Terra, che poco prima credevo matrigna, ma che sa dare risposte e conforto a chi ha pazienza di ascoltare.
E.... Grazie anche a Janis Joplin.
Adesso dei buoni propositi li ho: non  lasciarmi corrompere dalla frenesia, creare solo cose in cui credo e che vivo, non dimenticarmi mai di essere riconoscente verso chi se lo merita.
A presto!